Rapporto Assinform 2015: il Report da EXPO Milano
Giovedì 2 luglio si è svolto il convegno di presentazione del Rapporto Assinform 2015, giunto alla sua 46° edizione, a cura di Assinform in collaborazione con NetConsulting. Nella cornice unica di EXPO Milano, l’evento annuale dell’Associazione affiliata a Confindustria si conferma come uno dei più importanti appuntamenti per comprendere mercati, settori e dinamiche dell’ICT in Italia.
FACTS AND FIGURES
- Valore del Mercato Digitale in Italia nel 2014: 64,2 Mld € (-1,4% YoY)
- 1° settore a maggiore crescita: contenuti e pubblicità digitale, 8,2 Mld € (+8,5%)
- 2° settore a maggiore crescita: software e soluzioni ICT, 5,7 Mld € (+4,2%)
- Peggiore settore: servizi di rete TLC, 23,2 Mld € (-7,1%)
“Siamo usciti da 7 anni di guerra.”
La citazione è della Banca d’Italia e si riferisce al PIL, ma Giancarlo Capitani, Presidente NetConsulting, la fa sua per sintetizzare con efficacia e speranza il trend del digitale in Italia nel 2014. Per la prima volta negli ultimi anni, infatti, l’indice di crescita del mercato attenua sensibilmente la propria negatività, fermandosi a -1,4% per il 2014.
Nel frattempo, la digitalizzazione nel mondo non ha certo aspettato il nostro Paese. Anzi, si sta già consolidando un patrimonio digitale di estrema rilevanza. Gli utenti Internet a livello globale sono 3 miliardi, di cui 1,7 miliardi sono attivi sui social e 1 miliardo sono utenti eCommerce: non è più una questione di diffusione, siamo alla pervasività del digitale.
Perchè il nostro mercato decresce/decresceva in modo stabile?
Il percorso di digitalizzazione in Italia sembra “spontaneo”, ovvero poco organizzato e non di sistema a livello nazionale. Sono paradigmi del passato, fenomeni inerziali che ancora affliggono questo mercato. E’ possibile indicare due macro-motivazioni:
- Il deficit proviene soprattutto dallo Small Business, cioè la maggior parte del tessuto produttivo italiano, mentre le imprese medio-grandi hanno invece ripreso a investire. Il comparto Consumer risente del ridotto potere d’acquisto delle famiglie ma anche dei prezzi sempre più bassi (es. nell’elettronica di consumo).
- Banche, industrie e telco stanno investendo di più ma tutti gli altri settori invece, con in testa la Pubblica Amministrazione centrale e locale, affossano la dinamica della spesa.
Quali sono gli impatti socio-economici e organizzativi di questo scenario?
- Crescono solo i mercati nativamente digitali o strettamente correlati al digitale (es. eCommerce +16,8%, mCommerce +135%, advertising, eBook, entertainment, gaming).
- Può verificarsi un effetto trascinamento su imprese e PA, che devono fare i conti con un cittadino/consumatore iper-digitalizzato, informato e consapevole, che vuole rapportarsi con organizzazioni che sappiano parlare la sua stessa lingua. La trasformazione digitale, strutturale e culturale, deve essere l’obiettivo primario delle aziende italiane in termini di: relazione coi clienti, ridisegno dei processi operativi interni, nuove politiche di innovazione dei prodotti e dei servizi.
Quali possono essere i principali driver a sostegno della crescita?
- Il Cloud Computing. E’ un modo nuovo per accedere alla tecnologia, per venderla, e ha impatti profondi anche sui sistemi contabili (es. fatturazione elettronica). Il Cloud può essere determinante per avvicinare le PMI e aiutarle a recuperare il gap digitale.
- La Mobility. Specchio di un nuovo modello di organizzazione del lavoro e, per il consumatore, di rapportarsi a imprese e PA.
- Internet of Things. 13,3 miliardi di euro di valore nel 2014, questo mercato vedrà crescere la sua importanza nel prossimo futuro. A oggi il funzionamento è descritto come un sistema “a silos”: l’automotive, le smart grid, le smart cities… quando le filiere intersettoriali diventeranno realtà allora il mercato IoT decollerà in modo definitivo.
PREVISIONI PER IL 2015
- +1,1% di Valore del Mercato Digitale in Italia, a quota 65 Mld €.
- Inversione del ciclo di negatività.
- Best practice: Contenuti e Digital Adv.
In termini di incidenza del mercato digitale sul PIL, siamo 25° in Europa. Dobbiamo recuperare circa 23 miliardi di euro di valore, sconfiggendo un ritardo di tipo sistemico che si articola su tutte le leve dell’economia digitale: connettività, capitale umano e competenze, utilizzo di Internet, integrazione delle tecnologie digitali, digitalizzazione della PA.