Rapporto Assinform 2013: il Report Reitek dal convegno di presentazione
E’ stata presentata questa mattina la 44° Edizione del Rapporto Assinform, principale evento e strumento in Italia per l’analisi dei mercati dell’Informatica, delle Telecomunicazioni e dei Contenuti Multimediali.
Il primo trimestre 2013 vede la flessione dei settori IT (-4,2%) e TLC (-9,4%), nel contesto di un PIL italiano in negativo (-2,4%). Dati in parte influenzati dalla congiuntura economica: importazioni -5,2%, esportazioni -0,2%, investimenti -7,5%, consumi -2,7%.
Leggi il comunicato stampa ufficiale Assinform.
Il “circolo della produttività”
E’ un circolo purtroppo non-virtuoso quello descritto dall’attualità italiana, in ambito ICT ma valido anche per molti altri mercati. Limitandoci all’Europa, dopo la crisi del 2008-2009 l’offerta di credito è crollata ovunque. I dati mostrano però che Paesi come la Germania e la Spagna si stanno “già” ri-stabilizzando, magari su livelli inferiori alla situazione pre-crisi. Gli indicatori del credito in Italia invece mostrano tuttora una linea in caduta. La non-offerta di credito, o il difficile accesso al credito, unita alla progressiva riduzione della marginalità sono fattori che stanno minando la capacità delle aziende di produrre risorse finanziarie da investire in prodotti e servizi. Il rischio ancor più grave è una graduale perdita di qualità dell’offerta ICT italiana nel suo complesso. E’ questo il male della produttività del sistema Paese oggi.
A confronto dell’Europa
Diversi gap non sono ancora stati colmati, resta evidente la forte arretratezza dell’informatizzazione delle PMI – che costituiscono la componente fondamentale del tessuto economico e industriale italiano. Un secondo importante segnale è il digital divide di tipo culturale: il problema, nonostante vi sia ancora strada da fare, è sempre meno la connettività (due dati italiani di esempio: sul 60% di famiglie connesse a Internet, solo il 20% usa servizi di PA digitale). Alcuni indicatori:
- persone che non hanno mai usato Internet: ITA 37%, EU 22%.
- imprese che vendono via web: ITA 4%, EU 14%.
- utenti eCommerce: ITA 11%, EU 35%.
- utenti di online banking: ITA 21%, EU 40%.
Previsioni 2013
Le previsioni per fine anno mostrano ancora difficoltà:
- mercato ICT -4,2% (soluzioni e servizi dovrebbero rallentare da +2,4% a +1,2%);
- mercato IT -5,8% (con i servizi che dovrebbero scendere a -7,1%);
- mercato TLC -6,5%.
Good News
Il motore dell’innovazione dev’essere l’Agenda Digitale Italiana, da applicare entro il 2013 e in grado di dare una vera sferzata al sistema Paese. Il mercato ICT italiano e le nuove tecnologie hanno le potenzialità per risollevarsi e dare impulso all’economia nazionale. Durante il convegno sono state presentate alcune positive riflessioni:
- l’ICT nelle aziende è sempre più a supporto del business, un segnale di crescita e consapevolezza. In particolare nelle aziende medio-grandi, fra le primissime voci di interesse e sviluppo vi sono l’integrazione dei canali fisici e digitali e il miglioramento della relazione con i clienti.
- una survey su 70 CIO di primarie aziende italiane ha rivelato i principali hot topics, quei progetti che da sperimentazioni si sono evoluti in parti integranti della strategia e del business: soluzioni Cloud, applicazioni Mobile e strumenti di Social Enterprise.
- 19,5 milioni di utenti e 7,3 milioni di lavoratori vivono e interagiscono sempre più in mobilità: finalmente in molte aziende aumenta la percezione delle potenzialità di mercato e soprattutto del fatto che questi dati rappresentano aspetti diversi della giornata di una stessa persona.
Hanno partecipato alle presentazioni e alle tavole rotonde del convegno: Paolo Angelucci Presidente Assinform, Giancarlo Capitani A.D. NetConsulting, Domenico Casalino A.D. Consip, Alessandro Musumeci Direttore Sistemi Informativi Fs, Gianluca Pancaccini CIO Telecom Italia, Agostino Ragosa Direttore Agenzia per l’Italia digitale, Massimo Sarmi Presidente Comitato Tecnico di Confindustria per la diffusione dei servizi digitali evoluti, Mauro Viacava CIO Barilla Holding Spa.